Per la Rubrica "Dietro le Quinte", abbiamo intervistato Simone Minghinelli, direttore responsabile di "Zerocinquantuno.it". Il sito permette ai tifosi dei colori rossoblù di tenersi costantemente aggiornati e di ripercorrere la storia ed il passato del Bologna FC. Una realtà informativa con una struttura importante alle spalle che Simone definisce alla pari di un “quotidiano online”, privilegiando la qualità alla quantità delle informazioni.
Lasciamo la parola a Simone.
Buongiorno e grazie per aver accettato l’intervista. Come e quando nasce la realtà di Zerocinquantuno.it?
Il sito Zerocinquantuno.it vede la luce l’11 gennaio 2007 grazie a Mario Sacchi, l’attuale proprietario, determinato a realizzare un suo grande sogno: creare uno spazio online in cui parlare liberamente della sua squadra del cuore. Riguardo al nome, la scelta ricade sul prefisso telefonico del capoluogo emiliano, scritto in lettere e corredato dallo slogan ‘Sempre e Comunque’. Col passare del tempo le idee aumentano, così come i lettori, ai quali viene data la possibilità di interagire ed esprimere il proprio punto di vista inserendo commenti sotto ogni articolo (tale caratteristica, ovvero un forum di utenti fidelizzati in costante aumento implementato all’interno della testata, resta ancora oggi il nostro tratto distintivo). Nel 2012, poi, Mario entra in contatto su Internet con l’imprenditrice Giorgia Mattioli, colei che per vent’anni ha diretto come product manager le collezioni di Gianfranco Ferré, grande tifosa del Bologna e utente del sito: Giorgia, apprezzando molto i sentimenti e gli sforzi alla base del successo di ZO (abbreviazione del nome ripresa anche nel logo), e considerando questa comunità virtuale come una seconda famiglia, ne rileva il 50%, trasformandolo nel 2013 in una vera e propria testata giornalistica. Oggi Zerocinquantuno (di cui io faccio parte dal 2010, diventando direttore nel 2018), che si è totalmente rinnovato nella veste grafica e che intanto ha anche accostato il suo nome a quello di Marco Di Vaio, storico attaccante e capitano del BFC, entrando inoltre nel network della piattaforma Onefootball, è una realtà capace di attirare l’attenzione di migliaia di tifosi rossoblù sparsi in Italia e all’estero, aggiornandoli ogni giorno in maniera precisa e puntuale sulle vicende della squadra felsinea. Giorgia Mattioli, purtroppo, è scomparsa prematuramente il 3 ottobre 2019, una tremenda mazzata per Mario e tutto lo staff. Ma la voglia di onorare la sua memoria e portare avanti il percorso iniziato sotto la sua gestione è più forte della rabbia e del dolore.
Ci parli del team: chi lavora insieme a lei?
Oltre a me e al proprietario Mario Sacchi, ovviamente autori di svariati articoli, della redazione fanno parte altre nove persone: i pezzi di opinione e approfondimento sono spesso affidati a Luca Baccolini (giornalista anche di Repubblica e autore di numerosi libri sulla storia del club e della città) e Fabio Cassanelli (pure lui scrittore), le analisi tecnico-tattiche delle partite sono ad opera di Giuseppe ‘Pepè’ Anaclerio (ex giocatore del BFC) e Nicola ‘Tosco’ Tagliavini (ex allenatore in ambito dilettantistico e conduttore radiofonico), Claudia Aldrovandi si occupa principalmente delle conferenze stampa e delle interviste pre e post gara, Giuseppe Mugnano (storico contemporaneista e anche nostro responsabile commerciale) e Roberto Porrelli tengono due rubriche dedicate al passato di Bologna e del Bologna, inoltre possiamo contare sul prestigioso contributo di Walter Fuochi (storica firma di Repubblica) e Massimo Franchi (cronista del Manifesto), oltre che sugli ‘attacchi d’arte’ del vignettista Pierluigi Diano. La cosa che ci accomuna tutti è la fede incrollabile nei colori rossoblù.
Com’è nata la sua passione per il calcio?
Penso come quella di tanti altri bambini, innamorandosi fin da piccolissimo del pallone e rincorrendolo ogni pomeriggio dopo la scuola nel campetto dell’oratorio. Ancora oggi, a 32 anni, gioco in Terza Categoria FIGC e in una squadra di calcio a 7 CSI (sperando prima o poi di poter riprendere), approcciando ogni partita come se fosse la finale di Champions League. Per quanto concerne invece il Bologna, devo dire grazie a mio padre Francesco, che d’estate mi portava ad assistere agli allenamenti dei ragazzi guidati all’epoca da Renzo Ulivieri nel ritiro di Sestola (io sono di Fanano, il paese vicino), e al presidente Giuseppe Gazzoni, che ha ridato vita al club dopo il fallimento del 1993 e ha fatto sognare i ragazzi della mia generazione costruendo una squadra formidabile, piena di campioni. Due nomi su tutti: Roberto Baggio e Beppe Signori.
I lettori sul sito Zerocinquantuno possono riscoprire la storia del Bologna, tenersi aggiornati sull’andamento del campionato in corso e scegliere tra diverse rubriche: secondo lei quale categoria viene consultata di più?
Mi è sempre piaciuto definire Zerocinquantuno un ‘quotidiano online’, per sottolineare come sul sito venga privilegiata la qualità e non la quantità. Una nostra peculiarità, infatti, è inerente proprio al metodo di diffusione delle notizie: pur cercando di tenere costantemente aggiornati i lettori sulle vicende della squadra, la scelta editoriale è sempre stata quella di non sommergerli con news a ciclo continuo, ma di selezionare minuziosamente quelle da pubblicare online, procurandosi contenuti esclusivi e dando ampio spazio alle interviste e alle varie rubriche. Queste ultime, estremamente variegate, sono le più seguite, ma anche a livello di notizie abbiamo ormai acquisito una certa autorevolezza, specie in tema di calciomercato. Il tutto viene appunto completato da un’ampia sezione dedicata alle info e alle statistiche sul Bologna di oggi e di ieri, di cui si occupa Mario Sacchi. Insomma, è bello pensare che ZO sia una ‘casa’ confortevole per ogni tifoso del BFC.
Il pullman-gate ha creato una frattura tra i tifosi e l’allenatore Sinisa Mihajlovic, in riferimento ad alcune frasi dette in un video diffuso sui social: cosa ne pensa al riguardo?
Comincio col dire che l’incontro avuto dal mister con alcuni rappresentanti dei gruppi ultras della Curva Andrea Costa giovedì 17 febbraio, a cui ha fatto seguito una conferenza stampa di rara onestà, schiettezza e lucidità alla vigilia di Sassuolo-Bologna, ha sistemato praticamente tutto. Una parte della tifoseria è ancora un po’ arrabbiata con lui, ma è quella rabbia educata e quasi fraterna tipica di Bologna, piazza fin troppo educata e affettuosa: sono convinto che svanirà presto. Del resto, Mihajlovic è fatto così e con certe battutine delle sue, quelle che spesso riserva anche a noi giornalisti, non voleva offendere nessuno. Men che meno la gente che lo ha sempre apprezzato sul piano professionale e coccolato come un figlio durante la battaglia più difficile della sua vita, quella contro la leucemia.
Il Bologna è 12° in classifica e il girone di ritorno è da poco iniziato: secondo lei quali obiettivi può raggiungere la squadra in campionato?
La stagione, tra errori commessi, infortuni e cattiva sorte, si è fatta più difficile del previsto, e visto anche il grande equilibrio che regna nella parte destra della classifica sarà importante raggiungere prima possibile quota 40. Una volta centrata la salvezza, credo che l’obiettivo massimo possa essere il decimo posto, provando a migliorare i 47 punti ottenuti nello scorso campionato.
Concluderei con un pronostico: chi è la squadra favorita per la vittoria dello scudetto 2021?
La favorita numero uno è per forza di cose l’Inter, che ha un organico di alto livello e può concentrarsi solo sul campionato, essendo già fuori dalle coppe. Il cammino del Milan fin qui è stato straordinario e meriterebbe di essere premiato con un trofeo, ma non so se i rossoneri riusciranno a mantenersi fino in fondo su questi standard, mentre non darei per morta la Juventus, che a mio avviso resta la più forte in assoluto come organico ed è la più abituata a vincere.
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