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Tuttobiciweb: sempre informati sul mondo delle bici

Giovedì 27 Ottobre 2016, pubblicata da Martina Carella
Immagine tuttobiciweb | tuttobiciweb.png - 10182
Roma - Dietro le Quinte ha il piacere di intervistare Pier Augusto Stagi, direttore del sito tuttobiciweb.it. Il portale, ormai in attività da più di dieci anni, è sempre ricco di informazioni e news inerenti al mondo delle bici. Il direttore analizzerà con noi le caratteristiche del sito, come viene gestito, la ripartizione del lavoro, con spunti di riflessione impotanti riguardo allo sviluppo di questo sport. Buona lettura!
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Buongiorno direttore, grazie mille per aver accettato il nostro invito. Quando e come è nato il sito "tuttobiciweb"?

Tuttobiciweb.it nasce nel 2004 da una costola del nostro magazine, tuttoBICI, nato nel maggio del 1995. Ho cominciato a pensare ad un sito sul ciclismo nel 1999, ma i tempi erano ancora un po' prematuri, il mercato faceva fatica a capire, l’approccio di tutti era quello di farsi fare un sito e lasciarlo lì, tanto per averlo. Io invece volevo un sito dinamico, pensavo a un'agenzia stampa del ciclismo in cui la notizia era il fulco di tutto. Velocità e autorevolezza il nostro mantra. Non è stato facile, ma dopo qualche anno, dal 2007, il sito è letteralmente esploso. Dal 2013 abbiamo lanciato anche "tuttobicitech", un sito dedicato a chi ama andare in bici e vuole sapere tutto sul pianeta delle due ruote: tecnica e gran fondo, randonnèe e vacanze, fisso, mtb o bmx, scatto fisso o gravel. Insomma, la bicicletta coniugata in tutte le sue forme.

Il suo sito, secondo le statistiche, è terzo al mondo e primo a livello europeo per numero di visitatori. Questo dipende dal duro lavoro che c'è dietro? Come gestite il lavoro redazionale?

Diciamo che siamo tra i primi cinque siti di ciclismo nel mondo, per quanto riguarda il ciclismo agonistico, su strada. Dietro c’è tantissimo lavoro svolto da giornalisti competenti e appassionati: non potrebbe essere altrimenti. Il lavoro è gestito con dei turni, almeno una persona deve essere reperibile per l’aggiornamento dell'admin 24 ore su 24. Io coordino, anche grazie al mio vice Paolo Broggi: siamo noi che decidiamo cosa mandare in rete e cosa no. È un lavoro stimolante, ma anche molto dispendioso.

Il portale è sempre aggiornato sul mondo delle due ruote. Come scegliete le notizie da trattare e approfondire?

Purtroppo per noi, un caso doping fa sempre molto notizia e clamore, in questo caso dobbiamo essere tempestivi, sicuri di quello che si va a scrivere e pronti ad approfondire. Ma abbiamo anche validissimi collaboratori come Marco Pastonesi, Giuseppe Figini, Gian Paolo Porreca o un maestro di giornalismo come Gian Paolo Ormezzano che hanno il dono del racconto. Cristiano Gatti, che è opinionista corrosivo e intelligente come pochi. Angelo Costa che è un delizioso funambolo della parola. Insomma, abbiamo la fortuna di poter disporre di firme di qualità e poi adottiamo una formula semplice alquanto difficile, alla faccia di chi sostiene che il giornalismo è morto. È morto chi la pensa in questo modo, invece chi come noi va a caccia di notizie e cerca di esprimere opinioni vive benissimo.

Le notizie del sito differiscono molto da quelle che si possono trovare sulla rivista cartacea?

Assolutamente sì, sono due prodotti completamente diversi. Su tuttoBICI puntiamo sui reportage, sugli approfondimenti ma anche e soprattutto sull’immagine. La fotografia ha un ruolo fondamentale per non dire strategico.

Quali sono gli argomenti preferiti dai lettori? Perchè?

Oggi si vive attaccati a google analytichs, che pesa il gusto dei lettori. Grazie a loro sappiamo in tempo reale cosa viene letto e cosa no. È chiaro che le notizie sul doping generano molti contatti, ma noi siamo anche molto forti con le dirette live delle gare e anche queste sono seguitissime. Così come tutte le rubriche dei nostri opinionisti o le pagelle che io stesso faccio dopo ogni grande evento: creano interesse e dibattito. Spesso i blogger ci mandano anche a quel paese, ma fa parte del gioco, anche se io li invito sempre ad un linguaggio civile e a firmarsi con nome e cognome, come facciamo tutti.

Nel corso degli anni il numero di appassionati e di praticanti è aumentato? Ha potuto notare cambiamenti?

È cresciuto tantissimo e l’età media è calata. Stanno arrivando i ragazzi che sono nativi digitali, e noi li stiamo intercettando molto bene. Non per niente abbiamo anche una versione mobile di tuttobiciweb.it seguitissima.

Il suo sito segue il mondo delle due ruote da quello giovanile al professionistico. Ci sono giovani promettenti che possono fare strada?

Grazie al cielo il ciclismo italiano è davvero una scuola di prima categoria. Siamo in crisi a livello di sponsor, le aziende faticano a capire le potenzialità di uno sport bello e radicato. Il futuro del ciclismo italiano è in mano a ragazzi come Gianni Moscon, Simone Consonni, Filippo Ganna, Edward Ravasi, Vincenzo Albanese e tanti altri che si faranno certamente vedere e sentire nei prossimi anni.

In conclusione, quali sono gli eventi che i lettori non possono assolutamente perdersi?

I grandi eventi li seguiamo tutti, quindi basta fare una cosa molto elementare: non perdere di vista tuttobiciweb.it.

Intervista a cura di Selin Maddonni
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