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TrackArena: Un portale dedicato al mondo dell'atletica leggera

Lunedì 4 Settembre 2017, pubblicata da Martina Carella
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Dietro le Quinte ha il piacere di presentarvi l'intervista fatta a Claudia Ceci, direttore responsabile de trackarena.com. Abbiamo parlato con il direttore di atletica leggera e di quale sia il livello di questo movimento sportivo in Italia.

(Vi ricordiamo che sul nostro sito potete trovare tutti i pronostici per le partite del campionato di serie A)

Ci parli un po' di TrackArena, come è nato questo progetto? Quali argomenti trattate abitualmente e da che punto di vista parlate dell'atletica?
Il sito è nato nel 2009, dall’idea e dalla passione per l’atletica di Michele Fortunato. Sono diventata parte integrante del progetto nel 2013, quando abbiamo deciso di rendere il sito una testata giornalistica a tutti gli effetti. Ho conosciuto Michele anni prima per lavoro e ho accettato con grande piacere la sua proposta di dirigere TrackArena, che a quel tempo si chiamava Atletipercaso.
Ci occupiamo di atletica in pista a livello nazionale e internazionale; negli ultimi mesi siamo sempre più un’agenzia fotografica con collaboratori che documentano le gare in Italia e all’estero. Grazie al coinvolgimento di atleti e giornalisti di tutta Europa, oggi oltre alla versione italiana del sito, TrackArena è in Francia, Finlandia, Danimarca, Austria e Ungheria.

L'atletica ha abbastanza visibilità all'interno dei media? Di cosa si dovrebbe parlare maggiormente?
L’atletica ha poca visibilità, come del resto tanti altri sport, perché ultimamente stiamo vincendo poco e manca un grande campione italiano che faccia da traino; d’altra parte si vince poco anche per mancanza di visibilità e pubblicità, perché la poca conoscenza di questo sport ne riduce l’appeal e ostacola la crescita della base, non attirando i giovanissimi.

Cosa pensa del cattivo risultato degli atleti italiani ai mondiali di Londra? È lo specchio di un movimento sportivo in difficoltà?
Da Londra non ci si aspettava molto di più, al momento è questo quello che abbiamo a disposizione. Il movimento è in difficoltà perché in Italia non c’è più una vera e propria cultura dell’atletica, quindi ci basiamo su campioni saltuari che ogni tanto abbiamo la fortuna di ritrovarci.

Ci sono giovani di prospettiva nell'atletica italiana? In quali discipline possiamo ritornare competitivi?
L’atleta più promettente al momento è Filippo Tortu, che a soli 19 anni si è distinto tra i grandi ai mondiali di Londra e l’anno scorso è arrivato in finale nei 100m agli Europei di Amsterdam. Crediamo che non si fermerà qui. In più, ai recenti Campionati Europei U20 di Grosseto abbiamo constatato che a livello giovanile le potenzialità non mancano, nella velocità e nel mezzofondo.

Cosa è per te l'atletica?
È stato il mio sogno da bambina, quando non esistevano scuole di atletica dove vivevo. Così mi allenavo soltanto a scuola e alla fine ho praticato altri sport. I blocchi di partenza dei 100 metri e l’attesa del testimone da ultimo frazionista restano tra i ricordi più belli che ho.

Cosa pensi della decisione di Bolt di ritirarsi dall'attività agonistica?

Bolt è stato il simbolo dell'atletica per 10 anni e lo è ancora nonostante il ritiro. Adesso bisognerà trovare qualcuno che rappresenti il movimento sperando che sia efficace e trascinante quanto Bolt. Lui ha avuto la capacità di coinvolgere anche un pubblico di non esperti e di far uscire l’atletica da una nicchia. È l’effetto che da sempre fanno i grandi campioni.

Quali sono i prossimi appuntamenti dell'atletica leggera? Di quali eventi parlerà il vostro blog nelle prossime settimane?
La stagione internazionale è giunta al termine, ma in Italia c’è ancora tanto da fare. Tra settembre e ottobre seguiremo da vicino le finali dei campionati nazionali di società, appuntamento clou per tutte le squadre italiane, e i campionati italiani U16, dove avremo la possibilità di sbirciare nel futuro dell'atletica. Saremo presenti con i nostri fotografi a immortalare tutte le azioni più importanti.

A cura di: Mattia Clementoni

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