Roma- Dietro le Quinte vi tiene compagnia quotidianamente con approfondimenti sul mondo dello sport, cercando d'avvicinare direttori e/o fondatori di siti per far comprendere ai nostri lettori, il loro punto di vista. Oggi, abbiamo intervistato
Simone Pucci, direttore di
Iotifofiorentina.
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Buongiorno Simone, mi racconti come e quando nasce il progetto iotifofiorentina?Il progetto nasce nell'estate del 2012, ovvero nel periodo più buio della gestione Della Valle. Dopo esserci salvati alla penultima giornata 2011 2012 partì una forte contestazione alla proprietà, proseguita poi sui media e degenerata in un attacco/distacco di molti tifosi viola, ormai persi a commentare bilanci, società assente, dirigenti sbagliati, giocatori traditori e così via. Noi eravamo soliti commentare per email questi eventi, quando ci siamo detti che dovevamo uscire da quel vortice di polemiche e ripartire dalla base, ovvero noi tifiamo Fiorentina! Sentivamo il bisogno di tornare a parlare delle nostre passioni, delle nostre emozioni, delle nostre idee calcistiche, con la sana presunzione di essere esperti di questo sport. Per fortuna fece un bel reset anche la società viola, avviando il nuovo ciclo con Pradé, Macia e Montella.
Come nasce la tua passione per il calcio?La passione per il calcio, che è ovviamente la spinta primordiale per gestire un blog come il nostro, nasce come spesso accade su due fronti: la prima è il campetto di casa (o la strada per molti) dove ad un certo punto ti trovi protagonista, la seconda è la fortuna di avere qualcuno che ti porta in uno stadio di Serie A e ti fa vivere delle emozioni che ti porti dietro per sempre, come quelle che possono darti vedere Antognoni, Baggio ed una curva fantastica.
Mi presenti il tuo team? Da chi è composta la redazione?Due sono i promotori del blog, Simone e Davide, per i quali prima di tutto vale quanto scritto sopra. Come c'è scritto nel blog, non siamo una testata giornalistica, quindi la struttura è molto snella. Simone segue anche la parte tecnica del sito, mentre ci siamo divisi un po' le rubriche su cui scriviamo. E fin da subito abbiamo invitato anche amici vecchi e nuovi (ovvero nostri lettori) ad inviarci articoli, aprire rubriche. E da un anno circa ci avvaliamo anche del prezioso aiuto da un punto di vista grafico del nostro amico Maurizio, autore fra l'altro della rubrica Matita a Segno.
Molto seguito ha la rubrica riguardante la Hall of Fame Viola. Qual è il segreto di questo successo?Il nostro primo obiettivo è quello di essere sempre sul presente della Fiorentina, per prevedere, vedere e commentare passo passo la stagione viola: commentiamo la conferenza pre-partita, scriviamo le nostre opinioni a caldo post-gara, abbiamo le pagelle fatte a medagliere e penso che i nostri lettori ci seguono volentieri in questo percorso. Il fatto poi che una rubrica come "Hall of Fame Viola" riscuota sempre successo, è perché la Fiorentina è anche la sua storia ed ogni tifoso ha una sua squadra ideale di giocatori viola, che avrebbe voluto magari veder giocare tutti insieme almeno una volta: se lo immagina Antognoni a supporto di Baggio e Batistuta... ?!
Pensi che la Fiorentina riuscirà ad essere competitiva fino alla fine per lo scudetto?Qui la risposta non arriva da un tecnico ma da un tifoso: non possiamo pensare alla
vittoria della serie A perché noi che gestiamo il blog lo scudetto non lo abbiamo mai visto vincere. Troppe volte abbiamo visto naufragare i sogni di vittoria da mano a mano che il campionato avanzava. Noi, come la squadra, pensiamo partita per partita e non pensiamo a quello che succederà alla fine. Inoltre, come è successo negli ultimi anni, con il mercato di gennaio capita che ci sia un rimescolamento delle carte, perciò nessuna previsione.
Coppa Italia-Europa League-Campionato, la Fiorentina è in lotta su tre fronti, dove pensi che ci siano più possibilità di vittoria?Indubbiamente la
vittoria della Coppa Italia sarebbe quella più a portata di mano perché è snobbata dalle grandi squadre, ma spero che non vengano fatti calcoli perché sarebbe un errore rinunciare a priori ad una competizione. Inoltre, ormai da qualche anno, la
Fiorentina ha iniziato ad avere una rosa allargata quindi dovrebbe avere le potenzialita per correre, non diciamo per vincere, su tre fronti.
Montella-Paulo Sousa, le differenze.Montella ha fatto molto bene a Firenze, ha trasformato una squadra che viveva di alti e bassi in una squadra che vive stabilmente nelle zone alte della classifica, quelle che significano Europa. Inoltre, è riuscito a dare un' impronta moderna alla rosa, a far funzionare il turn over, a non far perdere concentrazione alla squadra per tutto l'anno in tutte le competizioni. Montella, a differenza di Prandelli, non si è mai lamentato delle rose troppo lunghe. Purtoppo Montella ha clamorosamente sbagliato la scelta di Mario Gomez, quello che doveva essere il nostro panzer si è rivelato la nostra palla al piede. Oltre a ciò, il difetto più grosso di Montella è stato quello di non capire che nel calcio non si vince solo giocando bene, nel calcio serve anche la grinta, la voglia di arrivare primi sulla palla. Tragiche sono state le partite perse contro la
Juventus (0-3) e contro il Siviglia (3-0, 0-2) alla fine della scorsa stagione, dove la Fiorentina non ha provato a lottare, come il pugile che vuol provare a vincere un incontro solo schivando i pugni dell'avversario: impossibile. A Sousa chiediamo questo, di proseguire la strada iniziata da Montella e ancora prima da Prandelli, aggiungendo la parte del "vincere o morire" sportivo che è splendidamente spiegato da Al Pacino nel film "Ogni maledetta domenica". A livello strettamente umano Sousa si è presentato con la sciarpa della Fiorentina e non ha mai disdegnato un incontro con i tifosi, una foto, un autografo, Sousa è uno di noi. Montella, invece, si è sempre dimostrato restio al contatto con i tifosi, spesso anche infastidito dalle manifestazioni d'affetto.